Il Club delle Baby-Sitter 3. Il segreto di Stacey by Ann M. Martin

Il Club delle Baby-Sitter 3. Il segreto di Stacey by Ann M. Martin

autore:Ann M. Martin [Martin, Ann M.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2020-06-22T22:00:00+00:00


Capitolo

NOVE

Il pomeriggio successivo, siccome nessuna aveva da lavorare e morivamo di noia, andammo a casa dei Thomas; Kristy telefonò alla signora Newton, tornata dall’ospedale, per chiederle se potevamo andare a trovarla per conoscere la nuova arrivata.

Avevamo tutte un regalino per la piccola e uno per Jamie, ma nessuna l’aveva impacchettato. Così Claudia propose: «Andate a prendere i vostri regali e raggiungetemi in camera mia. Vedrete che pacchettini speciali!».

Una volta da Claudia, tra gridolini ed esclamazioni entusiastiche, ciascuna mostrò i propri regali.

Kristy aveva comprato una macchinina per Jamie e un sonaglio a forma di papera per Lucy; Claudia aveva un dinosauro per Jamie e un quadretto con due micini che aveva dipinto con le sue mani per la cameretta della piccola. Io avevo comprato due libriccini coloratissimi, ma i regali di Mary Anne erano i più carini di tutti: un berrettino da sci rosso per Jamie e un cappellino di lana rosa per Lucy.

«Li ho fatti io» disse timidamente.

«Vuoi scherzare?… Tu?! Ma davvero?» esclamai.

«Non ci credi?»

«Nemmeno un po’.»

«Mary Anne, non sapevo che tu lavorassi a maglia» disse Kristy, stupita.

Mary Anne lanciò un’occhiata a Claudia e si sorrisero.

«Gliel’ha insegnato Mimi» spiegò quest’ultima. «La nonna moriva dalla voglia d’insegnare a qualcuno i suoi segreti sul lavoro a maglia, ma io e Janine siamo negate.»

«E poi Mimi, ogni volta che mi metto a sferruzzare accanto a lei, mi racconta della mia mamma» sussurrò Mary Anne, commossa.

«Questa è una cosa… una cosa bellissima» dissi io. (Era il commento giusto da fare?)

Mary Anne s’illuminò. «E adesso mi aiuta a fare una sciarpa per papà.»

Eravamo tutte molto colpite e commosse; ma per fortuna Claudia ci distrasse tirando fuori dal suo ripostiglio un’enorme scatola piena di cose che lei raccoglieva qua e là: fiori di plastica, cuori di carta, perline, bottoni, nastri, animali di stoffa.

«Sono tutte decorazioni per i pacchetti» disse aprendo un’altra scatola da scarpe piena di timbri di gomma. «Guardate qui, ci sono addirittura quattro tamponi d’inchiostro di colori diversi: con questi e un foglio di carta bianca si possono ottenere decine di disegni diversi. Poi decoreremo i pacchettini con gli altri materiali.»

Ci mettemmo subito all’opera: sul pacchettino di Lucy stampai dei fiorellini blu e su quello di Jamie dei vispi ranocchi di un verde sgargiante. Finiti i pacchetti e soddisfatte del nostro lavoro, corremmo a casa dei Newton.

«Cia-ciao!» disse come sempre Jamie aprendoci.

Dietro di lui, sua madre ci accolse festosa.

«Salve, ragazze! Sono così contenta di vedervi! A Jamie siete mancate tantissimo e io non vedevo l’ora di farvi conoscere la piccola Lucy. Forza, venite dentro!»

Entrammo e fui sorpresa nel vedere che la signora Newton aveva ancora un aspetto… be’, un po’… tondo: non proprio come se fosse ancora incinta, ma non come credevo dovesse essere una volta nato il bambino.

«Come siete carine! Anche i regali! Non avreste dovuto, davvero!»

«Lo sappiamo» fece Kristy ridendo.

«Semplicemente desideravamo farlo» aggiunsi io.

«E poi i bebè per noi sono davvero speciali!» fece Mary Anne.

Jamie guardò curioso prima i regali e poi sua madre.

«Ce n’è qualcuno per me?»

«Ma Jamie, non sta bene chiederlo!» fece lei, e rivolgendosi a noi: «Mi dispiace, credetemi.



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